Ho aggiornato il contenuto della pagina il 10 Ottobre 2024
Tra i vicoli di Trastevere a Roma batte forte il cuore della poster art. Una galleria a cielo aperto di disegni, stickers, immagini, testi e poesie che si infilano tra le stradine strette e tortuose, colorano i muri di slarghi e piazze.
Sono lavori su carta di ogni dimensione, talvolta talmente piccoli da passare inosservati. Ci vuole passo lento e occhio acuto.
Sono effimeri per loro natura, durano spesso il tempo di qualche giorno, il tempo per gridare un loro messaggio.
Manifesti spontanei, non autorizzati, affissi di notte con colla e secchiello sui muri, parlano di amore, di rabbia, di vita. Sono messaggi di denuncia il più delle volte, taglienti ed ironici. Ma anche criptici, onirici, poetici o tragicamente muti.
Ecco quelli che ho incontrato e fotografato in una mattinata di inizio marzo partendo da piazza Trilussa.
Sul muro di un piccolo minimarket in Via del Politeama c’è un Maradona che inchioda. Ha la maglia da calciatore come nelle figurine Panini, ma sguardo e sembianze di Che Guevara. È il personale tributo di Harry Greb al Pibe de Oro. “Adìos Gran Campeon” si legge in alto.
Harry Greb è tra i più interessanti interpreti della poster art romana. Originario del quartiere Montesacro, si definisce semplicemente un creativo e come nickname ha scelto non a caso il nome del pugile americano degli anni Venti passato alla storia per il suo stile veloce e aggressivo.
Perché, in fin dei conti, la poster art è un po’ come il pugilato: picchia sui muri, fulminea, improvvisa e con colpi ben assegnati.
In Vicolo di Santa Maria in Trastevere c’è la Sora Lella sorniona del duo Lediesis che hanno tappezzato Roma (e non solo) delle loro super woman: ritratti di donne stra-ordinarie, eroine di oggi e di ieri, che fanno l’occhiolino a chi guarda. Leggi qui su Lediesis.
Accanto c’è un altro lavoro, un mezzo busto di donna dai capelli corvini che solleva con la mano un teschio insanguinato. La firma che si legge è Thauma. È un nome che ricorre in tutto il quartiere su altri fogli di carta che raffigurano volti ieratici di donna, per lo più stampati in bianco e nero. Non si sa chi sia però questo artista, se sia donna o uomo.
Anche Exit/enter è passato di qui. Lo street artist toscano, classe 1990, che disegna buffi omini stilizzati e grandi cuori in giro per le città italiane (Napoli,Venezia, Palermo, Bologna, Pisa) e anche in Europa (Lisbona, Bruxelles, Valencia, Barcellona, Amsterdam), nel 2018 ha lasciato il suo inequivocabile segno tra i muri di Trastevere.
In Piazza Sant’Egidio, sulla saracinesca di Palazzo Velli Expo, l’artista torinese Neve ha dipinto a spray, l’antica dea romana Anna Perenna di cui scriveva Ovidio. È un’opera autorizzata di street art realizzata nel 2016 in occasione della mostra personale dell’artista al Velli.
Piazza San Callisto è a pochi passi ed è un vivace melting pot di immagini, voci e parole che invita a fermarsi: sui muri ci sono dozzine di stickers, rime scritte, immagini, graffiti e un’invocazione: Ci vorrebbe un miracolo. Difficile trovare un senso a tutto.
Infine, tra Piazza San Callisto e Piazza Santa Maria in Trastevere non passa inosservato il grande murales dipinto da Damiano De Andrè a ottobre: è il suo autoritratto con mascherina, segno del tempo in cui viviamo.
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