Ho aggiornato il contenuto della pagina il 10 Ottobre 2024
Nel 2015, IO Donna, il femminile del Corriere della Sera, mi invitò a scrivere un pezzo sui luoghi dove poter vedere le più belle fioriture di glicine in Italia. Feci il mio reportage (Io Donna 28 marzo 2015) dal Lago Maggiore a Ninfa, da Alassio a Ravello dove, a Villa Cimbrone, fiorisce un esemplare di glicine con grappoli particolarmente lunghi.
Sono tornata allora a Ravello in questo inizio aprile che sembra già estate per rivedere i Giardini di Villa Cimbrone e il glicine più bello di tutta la costiera. È una Wisteria sinensis dal tronco vetusto, definita “longissima” perché ha grappoli vistosi e lunghi fino a trenta centimetri.
Una fioritura può essere destinazione di un viaggio? Si va in Giappone per la fioritura dei ciliegi, allora bisognerebbe andare in Costa d’Amalfi per la fioritura del glicine. Non c’è villa storica, casa contadina, pergolato che non abbia il suo sciame di lilla.
A Villa Cimbrone è appena iniziata la fioritura lungo il Viale dell’Immenso e sulle pergole dei piccoli viali laterali. Si cammina sotto un fitto manto violaceo. Il profumo che si spande è pura magia.
Questi Giardini, la Villa storica – oggi albergo di fascino -, e la Terrazza dell’Infinito, vertigine di bellezza assoluta, valgono il viaggio.
Ernest Willian Beckett, poi Lord Grimthorpe, acquistò nel 1904 il promontorio del Cimbrone a Ravello, sei ettari di vegetazione selvatica a strapiombo sul mare. Ne affidò il disegno alla poetessa e botanica inglese Vita Sackville West che gravitava nel Bloomsbury group, quel cenacolo di artisti e intellettuali, gran parte neolaureati dell’Università di Cambridge, che orientò estetica, letteratura e società dell’epoca per circa un trentennio. E che, a quanto pare, amava riunirsi segretamente a Villa Cimbrone. Tra loro c’era anche Virginia Woolf.
Passeggiando tra i viali e le stanze dei giardini, si scorge – oltre a statue, tempietti, grotte – un misterioso mondo di simboli e segni, di sculture, iscrizioni che rievocano la temperie culturale di quegli anni. Ci sono rimandi evidenti all’inesorabile trascorre del tempo, quel tempo che corre via, vorace degli anni migliori e degli affetti, quel tempo fugace di cui Virginia Woolf era ossessionata.
I Giardini di Villa Cimbrone sono di proprietà della famiglia Vuilleumier, storica famiglia di albergatori a Ravello, che custodiscono, curano e tutelano tanta bellezza (oltre alla dimora storica che è un albergo 5 stelle con 19 camere e ristorante stellato). Sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle 9 al tramonto, il biglietto di ingresso costa 10 euro.
La collezione botanica è immensa tra alberi ad alto fusto e fiori: ci sono varietà incredibili di iris, rose antiche, boschetti di corbezzoli e sculture vegetali. E poi c’è quella terrazza, quel belvedere, che Gore Vidal non esitò a definire il più bello del mondo. E dove Pasolini scrisse “c’è tanta pace, che qui vorrei morire”.
Villa Cimbrone è in via Santa Chiara 26 a Ravello. Si raggiunge solo a piedi in circa 15 minuti di passeggiate tra le vie strette del centro storico.
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