Ho aggiornato il contenuto della pagina il 7 Novembre 2024

È tra i miei posti del cuore. Ne scrissi appena aprì, nel 2017. Il progetto di Vicenzo Oste e Inès Sellami mi è sempre piaciuto per visione e determinazione: fare nel quartiere più pop e discusso di Napoli un boutique hotel unico e irripetibile per viaggiatori contemporanei colti e sofisticati. Nasce così l’Atelier Inès Art&Suites che non è solo un piccolo art hotel di 9 camere, ma anche un’officina creativa, uno spazio espositivo permanente, una casa, un giardino segreto, una storia di famiglia. E sopratutto un luogo ispirazionale, un’altra narrazione di Napoli. 

Dal 2017 è nell’agenda dei globe trotter più cool e visionari. Civico 138 di via dei Cristallini, a pochi passi dal colorato e vociante mercato dei Vergini e in quel mirabolante affresco che è il Rione Sanità. Un’oasi di inaspettato silenzio e meraviglia, un villino giallo degli anni Quaranta, circondato da un piccolo e rigoglioso giardino che cattura lo sguardo, distraendolo dalla stretta di brutti palazzi moderni.

È il villino che il bisnonno Annibale Oste fece edificare nel 1947 su un appezzamento di terra dove nei primi anni del Novecento c’era un cinema teatro all’aperto di cui gli anziani del posto conservano memoria. La bella scala al centro del cortile, in marmo con doppia balaustra, che oggi segna l’ingresso alla proprietà, doveva essere in origine l’accesso al teatro. Varcato il cancello si entra nel mondo di Vincenzo e Inès e dei loro ospiti che spesso diventano amici. Li trovi leggere in giardino, conversare con Ines o con Vincenzo che apre le porte della sua officina creativa: era il laboratorio del padre Annibale Oste, scomparso nel 2010, artista e scultore prolifico e di fama internazionale, esploratore instancabile di tecniche e materiali, dal ferro alla vetro resina, dal legno alla ceramica.

Vincenzo ha conservato intatti questi spazi di lavoro, i tavoli da disegno, l’archivio a cassetti con ancora le scritte fatte a mano, una miriade di oggetti e cimeli d’epoca, gli attrezzi del mestiere, vecchie cornici, prototipi e bozzetti. È uno spazio di grande fascino e suggestione, al tempo stesso memoria e fucina produttiva di nuovi progetti creativi che oggi portano la firma di Vincenzo. 

Le nove camere e suites sono distribuite tra il piano terra e il primo piano, compongono un ideale museo: in ciascuna ci sono opere e installazioni di Annibale Oste e di Vincenzo. Sono specchi, lampade, testiere per il letto, arredi, opere a parete. I materiali sono i più disparati: metalli, vetro, legno, vetro resina, frammenti di conchiglia, ceramica. Superfici e texture diverse.
Non ci sono numeri per le camere, hanno i nomi delle opere che sono poi nomi evocativi: Vortice, Marea, Pulcinella, Soffio di vento, Il Cerchio perfetto ed altre ancora. Ciascuna racconta una storia.


Belli i pavimenti originari in seminato veneziano, ben dosati i colori, di una sobria calda eleganza. E poi i tessuti, i velluti morbidi, i letti grandi e i dettagli: una maniglia scultorea, un intarsio, una lampada, il pomello di un mobile. Non c’è la Tv, ma libri d’arte e volumi che raccontano Napoli.
Un altro giardino si svela alle spalle della casa, come un segreto: tra alte mura di tufo e alberi di agrumi. Qui viene servita la prima colazione, su tavoli in ferro e marmo disegnati da Inès e Vincenzo. L’opera sullo sfondo in fiber glass è La Porta del Paradiso di Annibale Oste.
La novità di quest’anno è la cantina ipogea, spazio intimo, avvolgente, pensato per il vino, ma anche per l’arte, per nuovi spunti di degustazione e convivialità. 


Atelier Inès Art&Suites | via Cristallini 138 Napoli | Tel. 3494433422