Ho aggiornato il contenuto della pagina il 11 Ottobre 2024

Conficcata tra i Monti Lattari, la Valle delle Ferriere è il lato wild della Costa d’Amalfi. Un condensato unico di natura selvaggia e storia: nel fitto di una vegetazione possente, tra corsi d’acqua impetuosi, ruscelli, bosco e cascate si intravedono i ruderi di un’antica ferriera (da qui il nome), dei mulini ad acqua e delle cartiere di Amalfi.

Il vallone inizia dai monti di Scala e continua per sei chilometri sino ad Amalfi. E’ raggiungibile attraverso diversi itinerari (da Scala, Amalfi e da Agerola), ma suggerisco quello che parte dal piccolo borgo di Pontone, una frazione di Scala, a pochi minuti da Ravello.

Pontone di per sé vale una visita: un intrico di scale e vie strette, con scorci improvvisi e ampie vedute, la chiesetta di San Giovanni in piazza con il campanile medievale e i suggestivi ruderi della basilica di Sant’Eustacchio sul punto più alto dell’abitato.

L’auto si parcheggia facilmente lungo le strisce blu comunali (la tariffa giornaliera è di 15 euro, ma si può pagare anche a ora) nei pressi dello chalet di legno che funge da info point e biglietteria. L’accesso al vallone è gratuito, ma per entrare nella zona della Riserva Naturale Orientata “Valle delle Ferriere” si paga un biglietto di 5 euro. E ne vale la pena.

Il percorso parte dall’info point e prosegue dapprima in discesa su una piccola strada asfaltata e poi in lieve salita fino a imboccare una mulattiera di pietra che si arrampica tra limoneti e vecchie case coloniche. Si cammina tra sali e scendi per circa mezz’ora, poi inizia la discesa verso il vallone.

Il paesaggio diventa selvaggio, quasi primitivo nella sua bellezza inviolata, s’inizia a sentire lo scrosciare dell’acqua, si oltrepassa un piccolo edificio dell’acquedotto e si prosegue fino al grande rudere della Ferriera. Il segnavia Cai è il 325.

Il rudere dell’antica Ferriera è un grande arco di pietra che sembra segnare l’ingresso a questa meraviglia. Poco prima, sulla sinistra un cartello indica il sentiero che conduce ad Amalfi (oggi è chiuso per una frana) passando per la cosiddetta Valle dei Mulini.

Passando invece sotto l’immenso arco di pietra si arriva al torrente Canneto che qui scorre placido, fino ad un salto che crea una prima fragorosa cascata. Non dimenticate il costume!

Alla destra del grande arco il sentiero procede un po’ in salita, si risale il corso del torrente ed è un crescendo di salti, cascatelle e pozze d’acqua cristallina. Il sentiero prosegue ancora in salita, fino a raggiungere (in circa mezz’ora) la zona recintata della Riserva Integrale che svela pareti di muschi, felci giganti, un canyon profondo e una cascata alta quasi quaranta metri.

C’è un piccolo capanno di legno dove Michele, giovane guida del posto,  accoglie e accompagna i visitatori. Ogni giorno raggiunge il vallone da Pontone in sella al suo vecchio mulo bianco e col suo smart phone mostra foto della riserva in ogni stagione. Ci guida lui, con la passione di chi ama la propria terra. Ci ricorda ad esempio che la valle delle Ferriere è tra le 41 riserve biogenetiche italiane. Per il particolare microclima sub tropicale qui sopravvive una felce rara che risale al periodo cenozoico, la Woodwaria radicans, che è diventata il simbolo della Valle, un vero e proprio fossile vivente. Se si è fortunati si riesce a vedere anche la salamandra pezzata che abita questi luoghi insieme ad altri anfibi.

Il ritorno è sulla stessa strada fino a Pontone. Lungo il percorso, tra i limoneti, c’è una casa che invita alla sosta. L’insegna recita Bar La Felce: un pugno di tavolini di plastica sotto un fitto manto di limoni e 10 euro per due limonate fatte al momento. Un po’ care, sì. Ma qui si paga il posto, la vista su Pogerola, il piacere di un sorso fresco dopo una bella salita.

Per informazioni: Valle delle Ferriere