Ho aggiornato il contenuto della pagina il 10 Marzo 2020

Ho conosciuto Josè Rallo qualche mese fa, in una mattinata di fine settembre, sui crinali dell’Etna. Difficile non farsi sorprendere da questa donna concreta e ostinata, contagiosa nella sua solarità ed energia, capace di pensare in modo differente. Voce suadente, donna visionaria per il mondo del vino, siciliana fino al midollo, mamma e imprenditrice.

L’ho intervistata per Atmosphere, il magazine di bordo di AirItaly, e qui ripropongo il testo integrale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Josè Rallo con il fratello Antonio guida l’azienda vinicola di famiglia Donnafugata che con cinque cantine ed oltre 400 ettari di vigneti tra Marsala, Contessa Entellina, Pantelleria, l’Etna e Vittoria, porta la Sicilia più bella nel bicchiere. Laurea in Economia alla Normale di Pisa, voce solista con una passione particolare per il Jazz e la Bossa nova, ha profondamente modificato lo stile della comunicazione del vino proponendo esperienze sensoriali innovative in Italia e all’estero.

Volto e voce di Donnafugata, dicono di lei. Come ha coniugato queste due grandi passioni, la musica e il vino?

Canto da sempre e con mio marito Vincenzo, percussionista, abbiamo dato vita al “Donnafugata Music&Wine Live” producendo due CD e vari concerti in Italia e nel mondo, da Milano a New York, a Pechino. L’idea è quella di abbinare ad ogni vino un sound per goderne appieno così il Mille e una notte, il nostro rosso da uve Syrah, è una ballad, un jazz lento e melodico, mente il passito Ben Ryé è dolce e sensuale come i ritmi brasiliani della Bossa nova.

Anche l’arte è cifra distintiva di Donnafugata.

Sì, con le nostre etichette d’autore, un progetto che portiamo avanti da 25 anni e che ci rappresenta molto: colorato, naif, festoso. Ogni etichetta è un’opera unica di Stefano Vitale che interpreta di volta in volta i nostri vini e la “donnafugata” che, più che una donna in fuga, vuol essere una donna che guarda avanti.

Oggi coltivate vigne in diversi territori della Sicilia, il suo preferito?

Sono nata nella Sicilia occidentale, la Sicilia verde e colorata, fichi d’India e fiori, ma l’Etna mi ha stregato per l’energia e i colori completamente diversi: una montagna che offre grandi emozioni, che rappresenta la sfida della scalata, il voler andare sempre più in alto. È un’altra Sicilia che merita un viaggio a sé.

L’itinerario che consiglia?

Da Catania si arriva sul versante nord orientale dell’Etna in poco più di un’ora di auto, qui il vulcano in millenni di attività ha disegnato il paesaggio: colate laviche, terrazzamenti di pietra e vigneti. Randazzo è la cittadina che consiglio: per il centro storico medievale, le tante enoteche dover poter degustare i prodotti locali, una delle migliori gelaterie della Sicilia e per il Museo dell’Opera dei Pupi, le marionette che sono un patrimonio della tradizione culturale siciliana, oggi anche nella lista Unesco.