Ho aggiornato il contenuto della pagina il 8 Febbraio 2023
Difficile definire il Forestis. Mi ha colpito però come lo ha fatto il giovane proprietario Stefan Hinteregger: <<Il nostro è semplicemente un albergo immerso nello straordinario>>. A 1800 metri di quota, sul versante meridionale del monte Plose, il Forestis è un nido nascosto tra immense distese di conifere, con lo sguardo che si spalanca sulle Odle, le Dolomiti amate da Reinhold Messner.
Lo straordinario, appunto.
Uno di quei posti che riempiono gli occhi di bellezza, dilatano il cuore e il respiro. Che fanno bene al corpo e alla testa. Dove si ritrova il tempo per ascoltarsi.
La natura è possente, inviolata, ed è tutt’intorno: ha ispirato il progetto architettonico e quello visivo, il design degli interni, la filosofia di accoglienza, la cucina. Entra prepotentemente da ogni finestra.
Vetro, legno di abete rosso, pietra bianca e tessuti naturali scandiscono gli spazi interni che sono essenziali e progettati nel pieno rispetto del paesaggio.
Ma definire il Forestis un design hotel di montagna sarebbe riduttivo. Ci sono un pensiero e una storia, dietro il progetto. C’è una profonda conoscenza e un amore smisurato per questi luoghi.
Il Forestis ha aperto nell’estate 2020. Ma tutto è iniziato anni prima, quando Alois Hinteregger, papà di Stefan, scoprì per caso un antico edificio in legno letteralmente nascosto nel bosco, un luogo dimenticato. Gli diranno poi che quella casa, più di un secolo fa, era un sanatorio polmonare.
L’aria di montagna, l’acqua sorgiva del monte Plose, il paesaggio e il silenzio assoluto sono una cura, lo erano allora e lo sono ancora oggi.
Troppo spesso si trascura quanto bene possa fare il solo guardare un paesaggio così intenso ed intatto: le cime delle Odle, il Sas de Putia, sono una corona che disegna l’orizzonte visivo e che ad ogni ora del giorno offrono uno spettacolo di colore e di luce diversi. Dall’alba alle prime luci della sera. Con la nebbia del mattino e il nero della notte, i bagliori della luna e i grigi dei temporali.
C’è una forza potente in questo paesaggio. E Stefan e sua moglie Teresa la conoscono bene. <<È un luogo energetico>>, dicono. <<Noi abbiamo bisogno della natura, al contrario, la natura non ha affatto bisogno di noi>>. Quanto è vero!
Ogni finestra del Forestis regala scorci di questa natura straordinaria. Le finestre sono diaframmi di vetro senza cornici per non interrompere la visione. Nelle suite, nella piscina, nella sala dedicata alla meditazione, nel ristorante, persino nella sauna e nelle cabine per i trattamenti di benessere le finestre ti ricordano dove sei e ti parlano di questo luogo consacrato alla rigenerazione, al benessere, al riposo.
Il progetto architettonico è stato affidato all’architetto Armin Sader dello studio Asaggio di Bressanone che da una parte ha recuperato i luoghi originari, l’edificio ottocentesco in legno dell’ex-sanatorio, e dall’altra ha creato gli spazi nuovi integrandoli al meglio nel contesto naturale. Alcuni spazi sono stati ricavati scavando nel suolo come il ristorante che si apre ad anfiteatro sull’immenso palcoscenico delle Dolomiti. Al corpo originario sono stati aggiunti tre edifici che svettano come grandi conifere, interamente rivestiti di legno. Sono le tre torri del Forestis che accolgono le 62 tower suite e una spettacolare Penthouse, oltre a un roof top che è un autentico nido d’aquila.
La montagna e il bosco sono ovunque. Sono presenza totemica. Non ci sono quadri alle pareti né altre decorazioni che possano distrarre lo sguardo. Il bello, lo straordinario, è tutto là fuori.
Il bosco lo si vede, lo si tocca nel legno che riveste le camere, lo si respira nel profumo di resina che sprigiona la linea cortesia nel bagno: crema corpo, gel doccia, shampoo, tutto profuma meravigliosamente di bosco.
L’energia degli alberi, dell’acqua e della montagna si ritrovano nella filosofia della Spa che recupera rituali di origine celtica: un pediluvio ad esempio segna l’inizio di ogni trattamento. Le diverse essenze arboree e le pietre diventano risorsa per massaggi e trattamenti che vengono studiati ad personam.
La cucina segue la medesima ispirazione: territorio e sostenibilità. Ovvero la cultura del luogo e le sue tradizioni, la valorizzazione di frutti, erbe selvatiche, bacche, radici e le ricette montane.
La cultura celtica e lo studio del popolo dei Druidi, grandi osservatori della natura e dei suoi fenomeni, sono fonte di ispirazione continua in tante proposte al Forestis: dalla passeggiata energetica nel bosco, alle sessioni di meditazione Wyda, al fuoco che ogni sera viene acceso al tramonto, sulla terrazza esterna.
Ecco che si comprende anche il significato del logo del Forestis: una freccia minimale che punta verso l’alto. Così semplice ed essenziale, ma così forte ed evocativa. Disegnata a mano, è la runa Tyr, il diciassettesimo carattere dell’antico alfabeto germanico, associato ad un’immagine di bosco e di abete. Un segno grafico tanto semplice, quanto carico di simboli. È l’abete rosso che abita tra queste montagne, con il suo alto fusto e la chioma che sembra disegnare un tetto spiovente e appunto una freccia. Punta verso l’alto come le cime e i pinnacoli delle Dolomiti. È energia che va verso il cielo.
info www.forestis.it
Il Forestis si trova a circa 18 km da Bressanone, nella frazione di Plancios.
Info 081 0472 521008
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