Ho aggiornato il contenuto della pagina il 10 Ottobre 2024
Sono tornata a Foresta, il piccolo borgo di pietra tra i castagneti di Roccamonfina. E ci sono tornata per vedere finalmente Corpo celeste, la casa-bar-galleria di Antonio Maiorino e Massimo Pastore. Un sogno, una sfida, un progetto di vita.
Il nome è evocativo ed è preso in prestito da un’opera di Anna Maria Ortese, una raccolta un po’ segreta di scritti insieme di meditazione e di memoria, a cui Massimo e Antonio sono particolarmente legati. <<Un manuale di orientamento etico per noi>>, dicono.
Massimo e Antonio quattro anni fa hanno lasciato Napoli per vivere qui: Foresta non è manco un paese, è una strada, una chiesa e una decina di case, per lo più disabitate. Tutt’intorno boschi. Sulle mappe amministrative è “frazione del comune sparso di Tora e Piccilli, provincia di Caserta”. Ma nella mappa sentimentale di Massimo e Antonio è casa, vita, amore.
Il 4 maggio scorso hanno aperto “Corpo celeste – costantemente temporaneo” ristrutturando una vecchia casa del borgo (dove abitano), il cellaio e la cantina scavata nel tufo, la porcilaia e il giardino. Ne hanno fatto un luogo di incontro, cultura e convivialità.
Corpo celeste è al civico 23 di via Sant’Andrea, unica strada del borgo. La ristrutturazione ha preservato i materiali originari, le travi di legno, le pietre a vista, i tagli a ogiva. Dentro arredi di recupero, un bel divano e poltrone vintage, una libreria, un pianoforte e cose belle. Alle pareti opere d’arte e fotografie della loro collezione privata. Il fuori è un giardino pensile, con alberi di agrumi, che si spalanca sui boschi e le montagne e guarda il campanile e le case di Tora.
Respira, bevi e sorridi, si legge. È il loro mantra. Ed è vero. A Foresta si respira aria buona. E si sta bene. È un posto felice. Si viene per bere un buon bicchiere di vino, si fa un aperitivo degustando formaggi e salumi del territorio, si ascoltano musica, parole, letture.
Arte e bellezza guidano il progetto. Massimo e Antonio hanno portato a Foresta la loro esperienza di artisti e galleristi, Massimo è fotografo raffinato e Antonio ha una lunga esperienza nel mondo dell’hotellerie di lusso, con una passione speciale per il teatro. Insieme organizzano Forestate, la rassegna estiva di musica e teatro contemporaneo che si tiene nella piccola piazza del borgo. A Corpo Celeste si sono divisi i compiti: Antonio è al bar, miscela spirits e preparà caffè, Massimo tra sala e cucina. Insieme hanno scritto il menu: hanno selezionato prodotti di piccoli artigiani del territorio, i salumi di Riardo e i formaggi dell’Alta Mangiuria, le rare peschiole dell’azienda Verticelli.
Così compongono le “Ciampate del gusto”, un mosaico di assaggi per accompagnare un buon calice di vino (provate il rosato della Cantine Porto di Mola): erborinati, pecorini e miele di castagno, composte di frutta, mortadella di cinghiale, lonza e altri salumi. Tutto servito in piatti di ceramica che sono piccole opere d’arte. Sono stati realizzati da Bhumi ceramica, l’officina di Nello Antonio Valentino e Aniello Rega che si sono lasciati ispirare dal luogo: hanno preso le impronte della “Ciampate del diavolo” a due passi da Corpo Celeste e hanno creato un corredo da tavola unico ed esclusivo. Ecco cos’è Corpo celeste: ispirazione, fucina creativa, respiro e bellezza. Fare l’aperitivo è solo un pretesto. Un ottimo pretesto.
Corpo Celeste è aperto dal giovedì al sabato dalle 19 a mezzanotte. La domenica dalle 10 alle 14.30. Per contatti: 333 268 3366 (whatsapp) e 0823 924538
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