Ho aggiornato il contenuto della pagina il 21 Aprile 2020
In un lunedì piovoso, al 42esimo giorno di quarantena, mi arriva un messaggio dai Caraibi del Sud, dall’isola di Aruba. C’ero stata nel novembre del 2016, inviata da DOVE per raccontare “l’isola felice”, fuori dalla rotta degli uragani, dove la temperatura media è di 28 gradi tutto l’anno.
<Vogliamo portare un po’ di Aruba a casa tua>, così inizia il messaggio. E ci sono riusciti.
Aruba, la One happy island, come la chiamano, è un concentrato di colori e suggestioni, un melting pot di culture: creola, portoghese, africana, spagnola ed olandese visto che è una Nazione Costitutiva del Regno dei Paesi Bassi. Oltre 90 nazionalità convivono sull’isola e si riconoscono nella dolce lingua locale, il Papiamento.
Nel novembre 2016 andai a caccia di piccole guest-house e ville in affitto per proporre un’accoglienza alternativa ai mega resort in stile USA.
Il reportage completo di quel viaggio pubblicato su DOVE lo potete leggere qui
Spulciando i miei appunti di viaggio, aggiungo ora qualche tips e qualche news che mi è appena arrivata
GLI ALBERI CHE INDICANO LA STRADA
Gli alberi Divi-divi con i loro tronchi ritorti sono diventati uno dei simboli dell’isola: hanno forme incredibili create dagli Alisei che soffiano sempre nella stessa direzione, da nord-est. E allora c’è un modo di dire quando qualcuno si avventura nelle parti più remote dell’isola che recita più o meno così: “segui la curva degli alberi divi-divi, ti condurrà in città”, ed è assolutamente vero.
LA PICA DI PAPAYA
Ci sono molte salse piccanti ad Aruba che la gente locale chiama semplicemente pica per l’utilizzo del peperoncino Madame Jeanette, una varietà simile al Habanero e allo Scotch-Bonnet. Accompagnano la variopinta cucina creola dell’isola. E ce n’è una in particolare che è la Pica di Papaya: di colore arancione chiaro, a base di papaya verde, aceto e cipolle. Nei ristoranti è prodotta home made, viene portata in piccoli barattoli, ma si può comprare anche in tanti negozi. Da comprare assolutamente come souvenir.
LA BIRRA DI ARUBA
La birra di Aruba si chiama Balashi e si produce dal 1999 nella Balashi National Brewery. Frizzante e rinfrescante, questo pilsner in stile olandese dal colore brillante e dorato, è prodotto con l’acqua potabile di Aruba ricavata da uno dei più grandi impianti di desalinizzazione del mondo. La parola “balashi” in Papiamento, che è l’idioma locale, vuol dire proprio acqua.
LE TARTARUGHE MARINE
Da marzo a settembre diverse specie di tartarughe di mare nidificano sulle spiagge di Aruba e la schiusa avviene tra maggio e novembre. Per salvaguardarle e proteggerle, nel 2003 è nata la Fondazione Turtugaruba, membro del più ampio network della Wider Caribbean Sea Turtle Conservation, i volontari dedicano ore alla sorveglianza e alla protezione dei nidi. Le spiagge dove si può assistere alla schiusa delle uova sono Eagle Beach, Boca Grandi e, nell’Arikok National Park, le selvagge Diamari, Boca Prins e Dos Playa.
LA COSTA SUD ORIENTALE
Non fermatevi alle spiagge di palme e lettini. Noleggiate un’auto e raggiungete il Parco Nazionale Arikok nel versante sud orientale dell’isola: il parco alterna siti storici, formazioni geologiche uniche, piante e animali rari come le lucertole arubane. Ed ancora coste spettacolari, ponti naturali e la piscina naturale chiamata “Conchi” dalla popolazione locale, si tratta di una conca protetta da una parete di roccia vulcanica dove si può fare anche il bagno. Un paesaggio ancestrale: formazioni rocciose, laviche e calcaree, scogliere e grotte abitate da pipistrelli.
ARUBA 100% GREEN
Da anni Aruba porta avanti una serie di iniziative per la tutela del delicato ecosistema locale. Le buste di plastica monouso sono state vietate nel 2017, da novembre 2019 è in vigore una legge che proibisce l’utilizzo di qualsiasi oggetto di plastica monouso per il consumo di cibi e bevande. Inoltre sono state bandite le creme solari contenenti oxybenzone, note per il danneggiamento della barriera corallina (il divieto entrerà in vigore alla fine di quest’anno).
Post scriptum
Anche Aruba in questo momento è sotto restrizioni internazionali per l’emergenza Covid-19. Ma presto si potrà tornare a viaggiare e nell’attesa, regalatevi 30 minuti di bellezza guardando questo VIDEO.
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