Ho aggiornato il contenuto della pagina il 11 Gennaio 2025
A 2.500 anni dalla fondazione, Napoli continua a sorprendere. Viaggio nell’energia di un presente straordinario e in una creatività inesauribile.
Articolo pubblicato sul numero “Speciale Italia Viaggi 2025” di DOVE (dicembre 2024)
Sono 2.500 anni ben portati per Napoli. La sirena Partenope, insolente e carnale, festeggia il suo compleanno con tutte le rughe del passato e con un presente più vibrante che mai. Il tempo l’ha resa unica, sicuramente non ordinaria. Nobile e scugnizza, misteriosa, spiazzante. Così l’ha raccontata anche Paolo Sorrentino nel suo ultimo film, intitolato proprio Partenope, storia di una donna e del tempo che fugge sullo sfondo della grande bellezza di Napoli. Una città epica, che ti consente di viaggiare senza spostarsi.
Si resta imbrigliati nelle sue innumerevoli trame, vicoli, calate e salite, volti, odori. Orientarsi non è facile. La logica è sopraffatta dai sensi. Una lettura propedeutica è Se potessi ti regalerei Napoli, di Ciro Pellegrino (Rizzoli, 2024), che da cronista racconta la città attraverso cinque percorsi sentimentali, oltre i soliti luoghi comuni, svelando storie, voci e posti non scontati. Si potrebbe iniziare proprio dove tutto è cominciato, dal monte Echia o, come lo chiamano i napoletani, la collina di Pizzofalcone. Non è una montagna né una collina, ma uno sperone tufaceo che si erge per circa 60 metri su via Santa Lucia, antico borgo di pescatori davanti all’isolotto di Megaride, dove c’è Castel dell’Ovo. Qui approdarono i coloni greci che fondarono Neapolis, convenzionalmente il 21 dicembre del 475 a.C., sotto gli auspici del solstizio d’inverno. Ma le origini di Parthenope, Palepolis, Neapolis, legate alle migrazioni di popolazioni elleniche prima da Rodi poi da Cuma, sono più intricate e complesse. Storia e mito si confondono.
L’articolo completo nelle foto a seguire.
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