Ho aggiornato il contenuto della pagina il 3 Gennaio 2025
Tra le montagne che sorvegliano la piana di Paestum c’è un giardino segreto: una piccola meraviglia di tre ettari. È il giardino di Peter e Gundula. Un sogno, una sfida, una poesia. Lo hanno chiamato il Giardino di Hera, la sposa di Zeus e principale divinità di Poseidonia.
Tutto ha inizio una quindicina di anni fa. Peter Amann, tedesco di Monaco, giornalista, scrittore e guida turistica con una passione per l’ltalia minore e del Sud, scopre Giungano, paesino di pietra in un abbraccio di roccia e bosco mediterraneo. È subito amore. Insieme alla compagna Gundula Anders, cantante e insegnate di musica barocca, scrutano per giorni il paesaggio, scovano un rudere semi nascosto nella macchia. Isolato e non facile da raggiungere. Cercano i proprietari, lo comprano non senza difficoltà.
Prende corpo il sogno di una vita. Con tenacia e duro lavoro. Testa china e mani nude nel terreno, tra rovi e natura selvatica. Per mesi, al sole, al vento, al freddo.
Con l’aiuto di poche maestranze locali portano a vista gli antichi muretti a secco, ristrutturano il vecchio casale di pietra. Anno dopo anno prende forma Il Giardino di Hera. Ora una pianta, ora un seme, un bulbo. Lavanda, elicrisio, diverse varietà di salvia, euphorbia, piante di capperi e cespugli di Hyparrhenia hirta. Ed ancora i bei plumbago, la drimia maritima, qualche varietà di rosa antica, l’oleandro. Tutto è scelto con cura, Peter è anche un botanico, in armonia con il paesaggio naturale e con gli ulivi centenari che scandiscono lo spazio come totem. Solo piante mediterranee capaci di resistere con poca acqua, capaci di adattarsi alla siccità estiva e al freddo dell’inverno. Non c’è irrigazione. Il Giardino di Hera è un esempio di giardino sostenibile e resiliente. A dicembre ho trovato siepi verdi, la lavanda in fiore, siepi di bacche rosse, i melograni e le arance. In primavera fioriranno il glicine che si arrampica sulla pergola della casa, i narcisi e i gigli. E chissà cos’altro.
Siamo a circa 250 metri di quota, il giardino segue la pendenza naturale del luogo. Di lontano si vede il mare. Il casale è stato recuperato con grande cura e con l’aiuto di Mario Corrado, architetto e amico (che del Cilento conosce anima e cultura). Un restauro filologico. C’è bellezza in ogni dettaglio: negli intonaci vecchi preservati, nelle pietre e nelle robuste travi di legno restaurate e ripristinate, nei pochi ed essenziali arredi. Una stufa, una piccola libreria, un vecchio lampadario, colori tenui, la luce naturale che viene dalle finestre. Sulle pareti sono stati lasciati a vista due vecchi disegni fatti da chi prima ha abitato la casa, Peter racconta di una donna, di un amore impossibile e delle sue attese in solitudine.
Oggi questi luoghi emanano un’energia speciale, bellezza e armonia sono ovunque. Gundula raccoglie le arance dall’albero e prepara una premuta fresca. Ci sono due sedioline sotto un ulivo, guardano l’orizzonte. Postazione perfetta per il tramonto, meditativa. C’è tanta pace qui. Aveva ragione Cicerone, “Se possedete una biblioteca e un giardino, avete tutto ciò che vi serve nella vita”.
Il Giardino di Hera è a Giungano, tra Capaccio e Paestum, nel Cilento della Magna Grecia. E lo trovate qui
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