Ho aggiornato il contenuto della pagina il 13 Dicembre 2024
È ufficiale, da oggi riapre al grande pubblico l’ex Ospedale Militare di Napoli chiuso da oltre trent’anni, dal 1992. Uno spazio enorme, antico e bellissimo che diventa fucina di creatività contemporanea e di innovazione, luogo di incontri e condivisione. Il nuovo nome è Santissima Community Hub.
“Una storia bella e impossibile” si legge a grandi lettere all’ingresso, installazione luminosa che è manifesto poetico e visivo. È di 7500 mq la superficie restituita alla città attraverso un modello già sperimentato di rigenerazione urbana temporanea: quattro piani, archi e volte, frammenti di affreschi e finestre che si aprono su un panorama mozzafiato. Siamo a metà strada tra la città bassa e quella alta, tra la via Toledo e la collina di San Martino, tra il dedalo dei Quartieri Spagnoli e il quartiere di Montesanto.
Dopo l’anteprima di ottobre con gli Art days, la Santissima Community Hub entra ora nel vivo con nuovi spazi riconquistati e un programma di eventi fino a gennaio che inizia con il Mercato Meraviglia, la bella mostra mercato dedicata all’artigianato e al design indipendente.
Al piano terra, il lungo porticato è la porta d’ingresso alla Santissima – Community Hub a partire dal Parco dei Quartieri Spagnoli: qui c’è il Bar a cura di Barrio botanico. Al primo piano c’è la Music Hall, uno spazio di 600 mq per concerti, dj set ed eventi. Al secondo piano la Sala Affreschi è dedicata alle mostre, ma è bella anche così come è. Il Cinemino è una sala per il cinema d’autore on demand. Al terzo piano, la Sala Vittoria è un ambiente versatile dedicato alle arti performative come danza e teatro, mentre nel lungo corridoio con i soffitti a volta, che caratterizzano l’intero edificio, c’è The Community, l’area destinata a uffici temporanei per startup, aziende, artigiani e creativi. Per ora fermatevi a vedere e ascoltare la mostra Pilastri a cura di Pessoa Lunapark.
Attraverso i ritratti fotografici di Giuseppe Salerno, l’esposizione vuol essere un omaggio visivo agli uomini che hanno lavorato al cantiere rendendo quest’impresa possibile. Ogni ritratto è accompagnato da un QR code che rimanda a una breve intervista video. Qui gli operai si raccontano: i loro nomi, le loro origini e come hanno vissuto l’esperienza unica di restituire questo spazio alla città.
Come dice il nome, la Santissima è un hub ma soprattutto una community e i partner residenti che la stanno già popolando sono: Pessoa Luna Park ONLUS, l’organizzazione non profit che trasforma gli spazi dimenticati della città in piccole utopie attraverso progetti dirompenti di rigenerazione urbana temporanea a base culturale; La Scimmia Records, etichetta indipendente napoletana che unisce musicisti e produttori nella riscoperta di sonorità mediterranee e globali; Resuena, progetto sonoro che esplora l’acustica come mezzo creativo; PalomArt Factory, rete creativa che connette artisti emergenti e affermati; Cosa del Futuro, collettivo artistico focalizzato sulla creazione di esperienze immersive tra innovazione e memoria; l’Arsenale di Napoli, realtà dedicata al patrimonio culturale e alla creazione di nuovi linguaggi artistici; Cosmic Studio, agenzia specializzata in eventi; Teatri35 che combina performance visive, didattica e arte; Agenzia Teatri, agenzia che supporta artisti emergenti; Funa Performing Arts, collettivo di danza che esplora nuove forme di espressione artistica; il collettivo Club Tasso; il centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo; Le Nuvole, storica cooperativa dedicata alla didattica teatrale per bambini; Compagnia Teatrale Enzo Moscato; Cooperativa En Kai Pan, impresa sociale al femminile impegnata nel campo dei servizi per l’arte e la cultura; i laboratori artistico-creativi Studio Giuliana Sandulli; If Contemporary Flower e Broken Bones Studios.
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