Ho aggiornato il contenuto della pagina il 17 Gennaio 2021
“È in salita la strada che conduce alla Terra Murata. Una salita che i procidani ancora percepiscono come ispida e malinconica. Lassù, nel punto più alto dell’isola, c’era il carcere, chiuso dal 1988. . Dal 1988 è chiuso. Ma solo ora il Demanio ha ceduto questa immensa proprietà al Comune.
Un’incombenza difficile da gestire, ma anche una grande opportunità perché l’ex penitenziario è in realtà uno straordinario complesso monumentale costituito da quello che era in origine il cinquecentesco Palazzo d’Avalos.
Edificato tra il 1560 e il 1570 dai d’Avalos, feudatari dell’isola fino al 1729, fu trasformato in Palazzo reale e casino di caccia da Carlo III di Borbone e successivamente, a partire dal 1815, fu prima scuola militare, poi carcere e Bagno penale per ergastolani.
Una sorta di cittadella carceraria a picco sul mare, con mura di cinta, grande porta di accesso e garitte per le sentinelle. <Un meraviglioso unicum, il disegno di una città rinascimentale precipitato su un’isola del Mediterraneo>, spiega Francesco Izzo professore di Strategie di Impresa dell’Università della Campania. <Il piano è ambizioso: interessa oltre 21mila metri quadrati di edifici senza contare gli appezzamenti agricoli per un investimento che supera i 70milioni di euro>. Ci vorranno anni…..”
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