Ho aggiornato il contenuto della pagina il 11 Ottobre 2024
Orto, cucina e camere. E poi il silenzio prezioso dei luoghi appartati. E un panorama che distende, che scivola sulle colline verdi di ulivo, arriva al mare e ancora al Vesuvio che, da qui, ha una forma altra.
È Villa Rosa di Nonna Rosa, la casa di campagna di Peppe Guida e della sua amata Lella, che manca tanto. Un piccolo paradiso nascosto sulle colline di Vico Equense tra le frazioni di Alberi e Montechiaro, ai piedi di Monte Faito. Un nuovo progetto iniziato qualche anno fa e ancora in divenire.
La casa principale accoglie il ristorante che apre quando finisce la stagione dell’Osteria Nonna Rosa e comincia l’estate, negli altri volumi agricoli sono state ricavate le 6 camere di Villa Rosa che hanno nomi di fiori ed erbe aromatiche. Tutt’intorno orto, alberi di ulivo, pergolati di uva, alberi di limoni e arancio, bergamotto, pompelmo, e due grandi fichi. E tanti cespugli di rosa, calle ed ortensie.
Villa Rosa è il sogno di Peppe Guida, fatica e contemplazione. La terra è lavoro, specie se si sceglie la strada del biologico vero, senza chimica: schiena piegata e testa china a diserbare ogni due giorni.
“Le mani nella terra e gli occhi verso il mare”, dice Peppe che arriva ogni giorno al mattino presto con il suo fedele Timothy. C’è tanto da fare a Villa Rosa e il progetto è in continuo divenire: è stato ultimato il sistema di raccolta delle acque piovane per poter irrigare e presto verrà realizzato un impianto fotovoltaico. L’obiettivo è fare di Villa Rosa una azienda totalmente green e sostenibile.
L’orto ispira la cucina, scrive il menu ogni giorno. I piselli diventano crema per una pasta memorabile. I pomodori sono raccolti e serviti ancora pregni di sole. A Villa Rosa si viene a cena tutte le sere, a pranzo solo il sabato e la domenica: non c’è una carta, lo chef e l’orto decidono. Piatti di tradizione, resi speciali da anni di ricerca ed esperienza. Peppe ha pur sempre una Stella Michelin, ma, schivo e vero com’è, non ama ricordarlo. Il suo Spaghettino in acqua di limone e provolone del monaco di per sé vale il viaggio.
Un antipasto di 10 portate, servite in piccole ciotole, taglieri di legno, piatti vintage recuperati nei mercatini, apre il percorso gastronomico. Un crescendo di sapori che inizia con Aria fritta, una pizza fritta bianca adagiata su un letto di salsa di pomodoro San Marzano e basilico.
“Da mangiare con le mani e fare la scarpetta fino a pulire il piatto“, avverte lo chef. Non mancano il fior di latte di Agerola, i fiori di zucca farciti, la caponata, la minestra fritta, la frittata con l’orto dentro, il baccalà. La pasta arriva subito dopo ed è festa grande. Peppe e la pasta sono una cosa sola, rigorosamente di Gragnano Igp.
I dolci sono di Francesco Guida, il figlio di Peppe, pasticciere e lievitista, famoso per i suoi panettoni, che qui vengono serviti anche nella versione estiva. Non si può andare via senza aver addentato la graffa calda con lo zucchero, da sempre firma inequivocabile di Peppe Guida.
Ecco perché ci sono anche sei camere a Villa Rosa, per potersi godere la cena senza fretta, bevendo anche un bicchiere di più: il vino rosso fatto dalla vigna di casa arriva in brocca, fresco e leggermente frizzante. È un blend di uve locali sciascinoso, uva di sabato, peidirosso e Aglianico. Poi ci sono i liquori di agrumi e di erbe.
Le camere sono 6, tutte con patio privato e vista mare. Rosella, la figlia di Peppe, si occupa dell’accoglienza e che tutto concorra ad un soggiorno memorabile. C’è una piccola bio piscina per gli ospiti. E la prima colazione è di quelle che vorresti fermarti un’altra notte ancora.
Informazioni:
Villa Rosa di Nonna Rosa
Via Alberi, 100
80069 Vico Equense (NA)
Camera doppia con prima colazione: 200 euro a notte
La foto di copertina è di Alessandra Farinelli.
Alessandro
Seguo Beppe da anni nei suoi programmi e nelle sue ricette fantastiche.
Da buon Napoletano posso confermare l’unicità, la professionalità, l’armonia dei suoi piatti e la fantasia di un mago della cucina partenopea.
Verrò a soggiornare quanto prima per gustare da vicino le sue prelibatezze.
Alessandro da Velletri